La belga Muriel Sarkany e al ceco Tomás Mrazek sono i Campioni mondiali Difficoltà. Jenny Lavarda è 4a
Al quarto posto della classifica femminile, a davvero ad un niente dal podio mondiale, si è arrestata, invece, Jenny Lavarda, l’unica della squadra azzurra a conquistare la finale. Sicuramente un grande risultato il suo, ma soprattutto la conquista di una consapevolezza di essere sempre all’altezza delle migliori che le farà sicuramente bene.
La gara maschile dunque ha visto un Mrazek, superiore a tutti, scatenare tutta quella potenza che da sempre è la sua arma migliore. Una forza enorme quella del climber ceco che se non gli ha consentito di arrivare in catena l’ha comunque spinto più in più alto di tutti. Non a caso era proprio lui l’avversario più temuto dai francesi che, in questa tornata mondiale, devono accontentarsi solo del gradino più basso del podio con David Caude, visto che spagnolo Patxi Usobiaga ha fatto suo il secondo posto.
Una piccola sorpresa, quella del giovane “falesista” iberico, che fa coppia con la grande sorpresa della serata: il 5° posto del re Alexandre Chabot. Una “novità” che per chi è stato attento poteva però già essere messa in conto dopo la prova di Lecco (pur vinta da Alex), ma soprattutto dopo la poco convincente semifinale di oggi. Insomma, il re della Difficoltà, l’imbattibile Chabot, “sembra” un po’ più nudo e un po’ più umano, tant’è che dimostra anche lui di essere in difficoltà e fuori forma. E questo psicologicamente ha un effetto positivo sugli avversari: ora sanno che (anche lui) è vulnerabile. Da segnalare ancora il 4° posto di Christian Bindhammer, uno che non si abbatte mai. Mentre degli altri finalisti: Sylvain Millet è 6°, Ramon Julien Puigblanque è 7° e Evgueni Ovtchinnikov è 8°.
In gara femminile la Sarkany non ha rivali e sfiora la catena. Mentre dietro a lei è una lotta di centimetri: sulla stessa presa si fermano in sei. Davvero una grande ammucchiata e uno spareggio sul filo tra la “toccata” e la “tenuta” (della presa medesima) in cui ha la meglio la francese Emilie Pouget (2a) davanti alla connazionale, e altra grande favorita, Sandrine Levet (3a). Poi è la volta della nostra Jenny Lavarda (4a), seguita dalla svizzera Alexandra Eyer (5a), dalla francese Caroline Ciavaldini (6a) e dall’austriaca Angela Eiter (7a).
Grandissimo il pubblico stimato in almeno 12000 spettatori. Come dire che Chamonix, come Lecco, è ancora la prova che questo sport può fare anche i “numeri”.
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nella foto Tomás Mrazek nella prova di Coppa del Mondo 2003 di Lecco (ph Planetmountain.com)
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